Nelle gallerie sottostanti, cliccare sul pulsante > per iniziare a scorrere automaticamente le immagini (slideshow); per fermare lo scorrimento premere il tasto ||.
Cliccare il pulsante con freccetta rivolta in alto a destra per vedere l'immagine a pieno schermo. Per zoomare ulteriormente, cliccare sull'immagine con il tasto destro del mouse e scegliere la dicitura "apri immagine in un'altra scheda", quindi aprire la nuova scheda.
1813-1815
1813-1815, Sondrio; con annotazioni del 1837.
Mappa originale della città di Sondrio. Rilevata dal Geometra sottoscritto dal giorno 30 Agosto 1813 al giorno 26 settembre, e dal giorno 22 Giugno al giorno 16 Luglio 1815 colla Scala della natura di 1/1000 sotto la Direzione del Signor Ingegnere Giacomo Benelli Ispettore. Sondrio li 16 Luglio 1815. Ausonio Maffei G[eome]tra Censorio. Ant[oni]o Pedrazzini ass[isten]te.
Dal 1805 il Dipartimento dell’Adda fa parte del Regno d’Italia. Il decreto napoleonico del 12 gennaio 1807 dà inizio al “Catastro generale”; il successivo decreto del 27 marzo 1811 stabilisce la continuazione dei lavori, intrapresi negli anni precedenti nei vari Dipartimenti, sino “al loro compimento”.
La realizzazione della mappa catastale di Sondrio, cominciata nel 1813, viene terminata due anni dopo, quando la città è ormai passata sotto il dominio austriaco. Secondo le convenzioni già fissate in precedenza per le mappe del Catasto Teresiano, su ogni particella è riportato il relativo numero, le costruzioni sono colorate in rosa e i corsi d’acqua in azzurro.
Nel dettaglio qui riprodotto si riconosce il Palazzo Martinengo, mentre non esiste ancora quello della Deputazione Provinciale; lungo il fianco sinistro del Palazzo scorre un piccolo canale, che sfocia nel fiume Mallero (non ancora irregimentato dagli argini); un muro separa il fiume dallo spazio antistante il Palazzo.
A destra del Palazzo si notano altri due canali quasi paralleli, parzialmente interrati, che si uniscono più avanti riemergendo in superficie oltre una piccola costruzione per proseguire in un ampio terreno aperto: ancora non c'è la piazza.
(Si ringrazia vivamente l'Archivio di Stato di Milano per la concessione dell'immagine. La scheda completa della mappa ed una riproduzione ad alta risoluzione saranno pubblicate sul nuovo sito di quell'Istituto non appena sarà terminata l'attuale migrazione dei dati.)
Fine Ottocento
Fine XIX Secolo (post 1883), Sondrio
Mappa del Comune Censuario della Città di Sondrio. Distretto I. di Sondrio. Provincia della Valtellina rettificata nell’anno 1844. [Foglio] 4.
AS-SO, Catasto Lombardo Veneto, Mappe.
Si notano numerosi cambiamenti nell’area circostante Palazzo Martinengo: il fiume è stato incanalato ed ora scorre entro geometrici argini, affiancati da nitide vie; il ponte (crollato nel corso di precedenti piene del fiume; vedi pagina Le piene del Mallero) è stato ricostruito.
"Lungo Mallero - Argine sinistro.
Il tratto della città e dei dintorni suoi, che l'occhio abbraccia da questo ponte, detto Ponte Nuovo, è veramente bello e pittoresco. Anzitutto fermano lo sguardo i colossali argini eretti per trattenere nel suo alveo il rovinoso torrente. Essi, piegando in ampio semicerchio, lo accompagnano dalla stretta e rocciosa gola d'onde sbocca fino al suo confluente nell'Adda. Furono costrutti nell'anno successivo a un grave disastro avvenuto nel 1834, e l' ingente spesa venne sostenuta per quattro quinti dal governo austriaco allora imperante."
(Saffratti 1895, pp. 23-24)
La grande piazza ha due nomi, “Nuova o Vittorio Emanuele”; non vi sorge ancora il monumento centrale (che infatti vi verrà collocato nel 1909).
Riappare in superficie, per un breve tratto, uno dei piccoli canali sul lato destro del palazzo, mentre quello a sinistra è definitivamente scomparso, dopo la costruzione del palazzo contrassegnato con il numero di particella “1070” (questo edificio, progettato nel 1883 dall’ingegnere Giovanni Battista Bosatta per ospitare il Consiglio e la Deputazione Provinciale, sarebbe stato danneggiato durante l’esondazione del 1927 e poi ricostruito; dal 1935 sarebbe stato adibito a sede dell’Archivio Notarile e poi dell’Archivio di Stato, di cui tuttora ospita i depositi).
Lungo il lato destro di Palazzo Martinengo una stradina cieca denominata “dei Molini” sfocia nella più ampia Contrada dei Ferrari.
Il profilo del palazzo si è ulteriormente modificato, sia lungo il lato destro, sia in facciata con l’aggiunta di due corpi laterali.
1913
1913, Sondrio
Mappa del Comune Censuario della Città di Sondrio. Distretto I di Sondrio. Provincia della Valtellina, rettificata nell’anno 1844. [Foglio] IV. Aggiornamento 1913 dei Fabbricati Urbani.
AS-SO, Catasto Lombardo Veneto, Mappe.
La principale novità, rispetto alla mappa precedente, è la presenza del monumento al centro della piazza, ora definitivamente intestata a Vittorio Emanuele.
1937
1937, Sondrio
Comune di Sondrio Foglio XXXII (32) ex-censuario di Sondrio. Mappa dell’ex catasto Lombardo-Veneto aggiornata. Scala di 1:1000. Matrice aggiornata il 1937.
AS-SO, Nuovo Catasto Terreni, mappe.
La pianta del Palazzo Martinengo mostra ora la presenza di una nuova estensione in facciata: si tratta del porticato, sovrastato dalla terrazza su cui oggi sventolano le bandiere.
Quasi di fonte, un riquadro contrassegnato con la lettera “B” pare indicare la posizione attualmente occupata dal monumento alla riconoscenza, che tuttavia fu effettivamente sistemato in tale posizione soltanto nel 1940.
Sul lato destro di Palazzo Martinengo sono scomparsi sia il piccolo canale, sia la piccola strada “dei Molini”; la Contrada già dei Ferrari, ribattezzata Via Dante Alighieri, sbocca nella piazza ora dedicata a Garibaldi.