Il bel palazzo, costruito per volere di Ulisse Martinengo, nel corso del Novecento a poco a poco subì un parziale abbandono ed un degrado tale che, alla fine del secolo, veniva definito spietatamente "una delle 'brutture' della città".
Fin dagli anni Ottanta, tuttavia, iniziarono i progetti di restauro e recupero, con modifiche di destinazione ed uso; ed oggi Palazzo Martinengo è tornato ad essere uno dei più significativi della città e sede prestigiosa.
Nelle gallerie sottostanti, cliccare sul pulsante > per iniziare a scorrere automaticamente le immagini (slideshow); per fermare lo scorrimento premere il tasto ||.
Cliccare il pulsante con freccetta rivolta in alto a destra per vedere l'immagine a pieno schermo. Per zoomare ulteriormente, cliccare sull'immagine con il tasto destro del mouse e scegliere la dicitura "apri immagine in un'altra scheda", quindi aprire la nuova scheda.
1954, febbraio: l'apertura di una nuova via
22 febbraio 1954.
Progetto costruzione nuova via cittadina allacciante la via Dante a Piazza Garibaldi, con Planimetria.
AS-SO, Archivio storico del Comune di Sondrio, II parte, b. 1210.
Su terreno per lo più di proprietà comunale, ma anche "in parte di privati che già hanno ceduto gratuitamente la superficie occorrente", il Comune di Sondrio decide di costruire una nuova strada "cilindrata, rullata e sagomata ad arco di circolo e ultimata con strato di olio anti-polvere" per "migliorare la viabilità cittadina e rendere più celere il traffico tra via Dante e piazza Garibaldi"; il "forte traffico prodotto dal mercato frutta e verdura che ha luogo in piazza Cavour", infatti, è diventato ormai "difficoltoso data l'esigua larghezza della via Dante".
Nella planimetria allegata, il nuovo tracciato è evidenziato con il colore rosa. Come si nota, l'apertura della nuova via prevede anche l'abbattimento di una piccola parte del Palazzo Martinengo.
Il costo preventivato per l'operazione, imprevisti compresi, è di un milione e 200.000 lire (circa 18.784,45 €).
1954, giugno: la preoccupazione del Provveditore agli Studi per l'Archivio
23 giugno 1954, Sondrio.
Lettera del Provveditorato agli Studi per la Provincia di Sondrio all’Amministrazione provinciale e all’Amministrazione comunale di Sondrio.
AS-SO, Archivio storico del Comune di Sondrio, II parte, busta n. 1210.
“Solamente ora viene comunicato, verbalmente, a questo Ufficio, che un locale dell’appartamento da esso occupato per i propri servizi, sta per essere parzialmente demolito; e, intanto, sono già stati iniziati i lavori nelle adiacenze. Il locale in questione contiene l’archivio, e cioè svariate decine di quintali di atti sistemati in appositi grandi scaffali”.
Con queste parole allarmate e risentite il professor Bruno Credaro, combattivo Provveditore agli Studi, prospetta alle amministrazioni provinciale e comunale i "gravissimi danni" che deriverebbero dall'imminente demolizione di quella parte del Palazzo occupata dall'Archivio del Provveditorato stesso, se prima non venisse individuata una nuova idonea collocazione per le "decine di quintali di atti [...] che si riferiscono alla carriera del personale insegnante". All'allarme si aggiunge la non troppo velata minaccia che "danni, inceppamenti nei servizi, richieste di risarcimenti, etc. [...] naturalmente non potrebbero non gravare" appunto su "codeste amministrazioni".
Il Provveditorato agli Studi aveva sede in Palazzo Martinengo sin dal 1935.
1987: progetto di restauro
[1987]
Amministrazione Comunale di Sondrio. Restauro conservativo Palazzo Martinengo a Sondrio. Progetto generale. Arch. C[arluccio] Maspes, ing. C[orrado] Merizzi
AS-SO, Archivio dell'Archivio.
Il "progetto generale di restauro" fu realizzato da due noti professionisti: Carluccio Maspes e Corrado Merizzi, nel 1987 (tale data è attestata nella Relazione del progetto "Esecutivo completamento lavori" n. AE dello Studio Comi, redatta nel 1994; AS-SO, Archivio dell'Archivio).
1995: il Palazzo "resuscita"
14 dicembre 1995
Sono partiti i lavori di recupero del prestigioso immobile sondriese. Palazzo Martinengo risuscita. I locali rimessi a nuovo per le associazioni e gli incontri culturali.
«Il Giorno», G. C.
"Dopo anni di attesa e di degrado per uno dei palazzi più importanti di Sondrio è finalmente arrivato il momento del recupero. Per una delle ‘brutture’ della città è giunto il momento di voltare pagina.
Sono iniziati da pochi giorni i lavori di restauro di palazzo Martinengo (fra via Dante e il Lungomallero). L’intervento, in questo primo lotto, riguarderà il piano terreno, il primo piano e il cortile. L’impresa è già all’opera e in poco più di un anno l’edificio verrà restituito ai sondriesi con un aspetto dignitoso com’era un tempo. Oggi l’immobile mostra tutti i segni dell’abbandono. A breve distanza, sull’altra riva del Mallero, sono iniziati i lavori nel palazzo del Bim. Una bella accoppiata.
‘In questa prima fase – spiega il sindaco Alcide Molteni – interveniamo sul piano terreno e sul primo. Nel frattempo matureranno le decisioni per il secondo piano dopo che il terzo è stato restaurato dall’Archivio di Stato che lo occupa. E sarebbe proprio l’Archivio di Stato, nuovamente interessato a sistemare il secondo piano in modo da utilizzarlo per un certo numero di anni’.
Una volta sistemato, l’immobile offrirà la possibilità di ospitare le numerose associazioni che da tempo chiedono spazi comunali. Inoltre il recupero creerà sale nelle quali verranno allestite mostre e si potranno tenere incontri e conferenze. Negli spazi del piano terreno troverà posto il materiale più interessante conservato presso l’Archivio di Stato”.
Diversamente da quanto prospettato nell'articolo, il secondo piano (così come il primo) fu poi assegnato agli uffici Comunali anzichè all'Archivio di Stato; quest'ultimo occupa tutt'ora solamente il terzo piano (in quanto alle sale al piano terra, nessuna di esse ospita mostre di materiali documentari dell'Archivio di Stato).
Nella galleria di immagini, oltre all'articolo de «Il Giorno» si sono comprese due fotografie pure risalenti al 1995 e di autore ignoto. Dalla fotografia del "prospetto ovest" si nota la vecchia disposizione del cancello che immette nel cortiletto laterale, ancora parallela alla facciata.
(fonte delle due fotografie:
scheda SIRBEC 2014 - https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/SO240-00051/).